Biblioteca La Vigna, Vicenza, Veneto (in italiano)
Introduzione
Biblioteca specializzata in scienze agrarie con particolare riferimento a viticoltura, enologia e gastronomia.
La Biblioteca Internazionale “La Vigna” è stata fondata grazie alla felice intuizione del sig. Demetrio Zaccaria, imprenditore vicentino che negli anni ’50 incominciò ad appassionarsi e a raccogliere testi sulla viticoltura e l’enologia.
La Biblioteca è affiancata dal Centro di Cultura e Civiltà Contadina che promuove attività culturali, ricerche e convegni su argomenti finalizzati al progresso dell’agricoltura e alla conoscenza e diffusione della cultura contadina.
L’Associazione Culturale
È legalmente riconosciuta, fondata nel 1981 per volontà del mecenate Demetrio Zaccaria, che donò al Comune di Vicenza la sua raccolta libraria di oltre 10 mila volumi, denominata BIBLIOTECA INTERNAZIONALE “LA VIGNA”.
Le finalità e le conseguenti attività de “La Vigna” sono precisate nei primi articoli dello statuto: non solo conservare un patrimonio librario di eccezionale valore e incrementarlo affinché sia a disposizione di quanti si impegnano in specifiche ricerche, ma anche promuovere tutte quelle iniziative che ne possano favorire la migliore valorizzazione.

Demetrio Zaccaria (Vicenza, 6 aprile 1912 – Vicenza, 27 novembre 1993), imprenditore e fondatore della Biblioteca Internazionale “La Vigna”, era un grande bibliofilo: “I bibliofili sono quelli che non lasciano i libri fermi a dormire. La biblioteca deve essere viva, deve rendere un servizio. Il pubblico deve frequentarla. Guardare una vetrina di libri antichi e pregiati, è come subire la stessa emozione che prende un bambino davanti ad una ricca vetrina di pasticceria. Avere un libro in mano porta un piacere, una sensazione straordinaria”.
Sono parole ricche di entusiasmo, confidate al giornalista Aldo Dall’Igna, dove si percepisce la grande generosità con cui progettò la sua creatura per poi donarla al Comune di Vicenza e a quanti avessero piacere di approfondire gli studi sulle materie che tanto lo appassionarono, in primis viticoltura ed enologia.

“Avendo una raccolta internazionale di libri di viticoltura e di enologia sono interessato a procurarmi anche i libri che non posso leggere, perché serviranno ad altre persone”.
Così Demetrio Zaccaria scriveva nel 1975 a Lucia Pallavicini, addetta culturale dell’Istituto Italiano di Cultura “C.M. Lerici” di Stoccolma, alla quale chiedeva di rintracciare una traduzione in svedese di Apicio, per incrementare e valorizzare un patrimonio libraio dal valore inestimabile.

Grazie alla lungimiranza di Zaccaria e al successivo continuo aggiornamento sul mercato antiquario e su quello corrente, la Biblioteca Internazionale “La Vigna” può oggi disporre di un ricco patrimonio librario accessibile agli utenti di tutto il mondo, con possibilità di ricerche estese anche a quei paesi che non si è soliti associare alla vite e al vino.
Per di più, gli interessi di Zaccaria non si limitarono al mondo dell’enologia; conscio di aver raccolto quanto più possibile in questo settore, allargò le sue ricerche bibliografiche anche ai libri di gastronomia e di agricoltura in generale.

Dopo la morte del suo fondatore, la Biblioteca “La Vigna” ha continuato con costanza l’opera da lui iniziata.
La Biblioteca Internazionale “La Vigna”
La Biblioteca Internazionale “La Vigna”, fondata nel 1981 dall’industriale vicentino Demetrio Zaccaria (1912-1993), è un istituto culturale e di documentazione specializzato nel settore delle scienze agrarie e della civiltà contadina, con particolare attenzione alla viticoltura e all’enologia e con una ricca sezione dedicata alla gastronomia. É dotato di un patrimonio librario di circa 62.000 volumi, databili tra il XV secolo e i giorni nostri, interamente catalogato nel Servizio Bibliotecario Nazionale e messo a disposizione degli utenti attraverso un opac dedicato, raggiungibile anche tramite i metaopac italiani e stranieri.
Nel 2020 la Biblioteca «La Vigna» è stata dichiarata “di eccezionale interesse culturale” dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Anche l’Archivio Storico Pietro Laverda, in essa conservato, ha ricevuto la dichiarazione di “interesse storico particolarmente importante”. Biblioteca e Archivio sono così stati riconosciuti a tutti gli effetti come beni culturali soggetti alla disciplina e alla tutela dello Stato.
Il patrimonio librario della Biblioteca “La Vigna” (di cui circa 2700 opere sono edizioni antiche) è specializzato nell’ambito delle scienze agrarie e della storia dell’agricoltura e della civiltà contadina, della zootecnia, dell’enologia e della gastronomia. Attraverso i libri antichi che la Biblioteca conserva e i volumi moderni è possibile approfondire l’evoluzione delle conoscenze e i progressi che l’uomo ha ottenuto nell’ambito di tutte queste discipline.
La viticoltura e l’enologia sono gli argomenti protagonisti delle raccolte librarie de “La Vigna” perché queste, insieme alla gastronomia, sono le discipline su cui si è focalizzata prima di tutto l’attenzione del fondatore Demetrio Zaccaria. Egli raccolse libri su questi argomenti in tutto il mondo e in tutte le lingue del mondo, sia antichi che moderni, arrivando a concentrare in un unico luogo gran parte delle opere pubblicate su tali discipline.
Il pregio principale della Biblioteca “La Vigna” è di offrire la possibilità agli studiosi di trovare presso di sé gran parte delle opere antiche pubblicate su viticoltura, enologia e gastronomia, con possibilità di approfondimento su una ricca collezione di materiale moderno. Se Demetrio Zaccaria aveva mirato a raccogliere quanto più possibile fosse stato pubblicato sull’argomento a livello mondiale (grazie anche ad una rete di contatti che lui stesso aveva curato), dopo la sua morte il Centro si concentra soprattutto sulle opere italiane e sulle edizioni internazionali di maggior spessore.


Gli argomenti principali: la viticoltora e l’enologia
La viticoltura e l’enologia sono gli argomenti protagonisti delle raccolte librarie de “La Vigna” perché queste, insieme alla gastronomia, sono le discipline su cui si è focalizzata prima di tutto l’attenzione del fondatore Demetrio Zaccaria. Egli raccolse libri su questi argomenti in tutto il mondo e in tutte le lingue del mondo, sia antichi che moderni, arrivando a concentrare in un unico luogo gran parte delle opere pubblicate su tali discipline.
Il pregio principale della Biblioteca “La Vigna” è di offrire la possibilità agli studiosi di trovare presso di sé gran parte delle opere antiche pubblicate su viticoltura, enologia e gastronomia, con possibilità di approfondimento su una ricca collezione di materiale moderno.
Se Demetrio Zaccaria aveva mirato a raccogliere quanto più possibile fosse stato pubblicato sull’argomento a livello mondiale (grazie anche ad una rete di contatti che lui stesso aveva curato), dopo la sua morte il Centro si concentrò soprattutto sulle opere italiane e sulle edizioni internazionali di maggior spessore.

Oltre alla collezione generale iniziata da Demetrio Zaccaria e costantemente aggiornata dopo la morte del fondatore, la Biblioteca «La Vigna» ha acquisito nel corso degli anni alcuni fondi speciali, dedicati a tematiche di particolare interesse: le scienze agrarie, la storia economica, la gastronomia e la caccia.
Le attività del Centro. Programmazione scientifica e culturale
Ogni anno con la collaborazione del Consiglio Scientifico vengono organizzati una serie di eventi e progetti in sintonia con la mission del Centro.
Si tratta in particolare di importanti progetti di studio e valorizzazione del patrimonio librario, nonché di divulgazione delle conoscenze storiche, tecniche e scientifiche.

Il Presidente

Remo Pedon è Presidente di Pedon S.p.A., Tesoriere di Confindustria Vicenza e Presidente della Biblioteca Internazionale “La Vigna”, Vicenza.
Nel 1984 ha fondato insieme ai fratelli la Pedon S.p.A., da oltre 30 anni punto di riferimento a livello mondiale per la selezione, lavorazione e distribuzione di legumi, cereali e semi. Come Amministratore delegato del gruppo, ha contribuito alla crescita aziendale sia in Italia che all’estero. Tra le tappe più significative si annovera la creazione di Acos (Agricultural Commodity Supplies), dal 1999 la divisione industriale del gruppo e la relativa apertura dei siti produttivi in Etiopia, Cina e Argentina.
Animato da profonda curiosità e spirito da esploratore, è riconosciuto come uno dei maggiori esperti a livello mondiale dei legumi.

L’installazione Pigafetta Pinguinos dell’artista vicentina Margherita Michelazzo ha ricevuto il patrocinio della Biblioteca Internazionale “La Vigna”. E’ attualmente esposta ad Expo 2020 nel Padiglione del Cile dopo essere stata notata, grazie alla presentazione della Biblioteca “La Vigna”, alla 16° Giornata del Contemporaneo.
Fa parte di un progetto nato a Vicenza nel 2019 in occasione delle celebrazioni del V Centenario del Primo Viaggio attorno al mondo e del suo cronista, il vicentino Antonio Pigafetta, che trasformò il diario di bordo della prima impresa internazionale della Storia, in un canto universale su terre sconosciute, variabilità umana e biodiversità.

Le celebrazioni del V centenario del primo viaggio intorno al mondo (1519-1522) hanno creato un bellissimo legame tra Vicenza e il Portogallo. Merito del vicentino Antonio Pigafetta, che, imbarcatosi al seguito di Magellano, ci ha lasciato in eredità uno straordinario diario che documenta l’intera avventura con ricchezza di particolari. Proprio la descrizione del viaggio ci ha fatto entrare in contatto con i “Marinheiros Da Esperanca”, un progetto di solidarietà coordinato dalla dottoressa Ana Príncipe dell’Ospedale Universitario São João do Porto, che coinvolge le Pediatrie di Portogallo, Spagna e Italia, sostenuto dalla Marina Portuguesa, dalla Armada Espagnola e dalla Marina Italiana e inserito tra i progetti internazionali del V Centenario.
In una maratona di poesia nelle tre lingue più parlate nel viaggio (portoghese, spagnolo e italiano), anche i vicentini hanno partecipato numerosi e le loro adesioni sono state raccolte sul sito della Biblioteca. Sulle orme di Pigafetta è così nata una bellissima rete internazionale in tempo di Covid!
Scopri di più: https://bit.ly/2VkD8Ss

NOTIZIE D’ALTRI TEMPI

Anno 1927. L’industria del pomodoro era in Italia un settore molto importante che alimentava notevolmente le esportazioni. Specialmente le piante a basso cespuglio, «precocissime e straordinariamente produttive», erano quelle destinate a tale industria.

Anno 1927. «L’elevatore della paglia è vantaggioso perché economico e più veloce dell’opera dell’uomo, ed evita inoltre ai lavoratori di respirare la polvere e gli altri detriti frammisti alla paglia».

«Con l’alpeggio il bestiame della pianura e della collina trova, durante l’estate, sempre pascoli freschi e nel pieno rigoglio vegetativo, ricchissimi inoltre di piante aromatiche, che danno alla carne e al latte speciali pregi commerciali. L’alpeggio, cominciato nelle scorse settimane, raggiunge in agosto i più alti pascoli fino a 2000 metri di altitudine».

Settembre 1933. «Il trinciatuberi è una macchina utilissima anche per le piccole aziende. Con esso si preparano ottimi miscugli e zuppe per il bestiame, a base di barbabietole, rape, ecc.»

In tempo di guerra le donne dovevano sostituire gli uomini chiamati alle armi non solo provvedendo alle semine, alle cure colturali e agli allevamenti, ma addestrandosi anche alla manutenzione delle macchine e alla guida dei trattori.

Anno 1940. «Nelle grandi aziende le macchine possono alleviare la fatica dei rurali anche nei riguardi dei lavori di vendemmia. Ecco, in una bonifica dell’agro romano, come l’uva giunge alle cantine per mezzo di grandi recipienti rimorchiati con i trattori con i quali viene scaricata in bacini di cemento. Di qui passa, poi, alla diraspatrice – pigiatrice meccanica per l’ammostatura».

Nel 1534 il giovane poeta Luigi Tansillo diede alle stampe un componimento poetico intitolato «Il vendemmiatore», precedentemente conosciuto anche con il nome di «Stanze di cultura sopra gli horti delle donne». Per il suo carattere licenzioso la lettura dell’opera venne vietata dalla Chiesa e il libro messo nell’Indice dei libri proibiti. «La Vigna» conserva l’edizione veneziana del 1549 e una traduzione francese del 1798, quest’ultima corredata da una bella incisione calcografica.

Anno 1941. «Le strade campestri sono percorse da gruppi di allegri scolaretti. E’ incominciato il nuovo anno di studio. Le scuole rurali raggiungono oggi la cifra di ottomila».

Andrea Bacci (1524-1600) fu un medico e un brillante studioso di origine marchigiana, un naturalista di vasta cultura, autore di opere di idrologia, farmacologia, zoologia. I primi argomenti ai quali si dedicò furono l’idraulica, lo studio delle acque e dei bagni termali. L’opera «De Thermis», di cui «La Vigna» conserva le edizioni del 1588 e del 1711, è davvero straordinaria perché l’autore affronta per la prima volta nella storia il tema delle terme e delle acque termali in modo scientifico e sistematico, andando ben oltre il semplice concetto terapeutico che fino ad allora era stato divulgato.
Andrea Bacci, De thermis, Patavii : sumptibus Jo. Baptistae Conzatti, 1711.
L’immagine delle terme di S. Pellegrino è tratta da libro di P. Schivardi, Guida descrittiva e medica alle acque minerali…, Milano, Brignola, 1869.

«Chi zappa la vigna d’agosto riempie i tini di mosto» (proverbio popolare). L’estate del 1942 fu particolarmente siccitosa, ma il clima arido aiutò i viticoltori a combattere la peronospora della vite. Bisognava però anche difendere la vite in un momento in cui i grappoli si preparano alla maturazione. Ecco perché queste ragazze sono ritratte mentre zappano il vigneto.

«Una forma d’apicoltura assai razionale e, ovunque sia possibile, assai consigliabile, è l’apicoltura nomade. Con essa le arnie, dopo il primo raccolto di miele primaverile, vengono dal piano portate in montagna per sfruttarvi la tardiva, ma ricca e aromatica, fioritura dei pascoli».

La Biblioteca
Entrata della Biblioteca Internazionale “La Vigna”. Foto Lorenzo Pennati. La sala degli stucchi al piano nobile di Palazzo Brusarosco-Zaccaria, sede della Biblioteca. Vi è contenuta la biblioteca del visconte Livio Cerini di castegnate, uno dei più grandi scrittori di libri di cucina del XX secolo. Foto Lorenzo Pennati. Una delle sale di lettura della Biblioteca. Foto Lorenzo Pennati. Il Fondo Caproni, con i libri appartenuti a Federico Caproni (Industrie Aeronautiche Caproni), profondo cultore delle scienze agronomiche. Foto Lorenzo Pennati. Particolare del Fondo Caproni. Foto Lorenzo Pennati. La sala delle conferenze della Biblioteca. Foto Lorenzo Pennati. Androne di Palazzo Brusarosco-Zaccaria, sede della Biblioteca. Foto Lorenzo Pennati. Il giardino della Biblioteca Internazionale “La Vigna”. La scultura dell’artista Margherita Michelazzo “Le lune di Galileo” nel giardino della Biblioteca “La Vigna”.
Libri
Un indiano d’America e la pianta del cacao raffigurati nell’opera di Philippe Sylvestre Dufour Tractatus novi de potu caphé; de Chinensium thé; et de chocolata (1685), un trattato sul caffè, il tè e la cioccolata con bellissime incisioni calcografiche. Una delle 30 tavole illustrate del libro di Marco Bussato Giardino di agricoltura (1592), un trattato di agricoltura con indicazioni pratiche sui lavori da fare in campagna. Il frontespizio del Bacco in Toscana di Francesco Redi (1748), un componimento che celebra i vini toscani. Redi immaginava che Bacco, il dio del vino, ed Arianna sua moglie, in uno dei loro frequenti viaggi si fossero fermati nella villa medicea di Poggio Imperiale. Qui Bacco passa in rassegna i vini della Toscana, insieme ad alcuni altri vini italiani di grande qualità e rinomanza. In tutto 57 qualità di vini, la cui lista termina con il migliore di tutti i vini, il celebre Montepulciano che viene proclamato «d’ogni vino il re». Una cucina del ‘500 illustrata nell’Opera di Bartolomeo Scappi (1596), cuoco di papa Pio V. E’ considerata la prima opera moderna di gastronomia. Una pianta di acacia raffigurata nel libro di Prospero Alpini De plantis Aegypti (1592) dove vengono descritte e illustrate numerose specie di alberi e arbusti sia spontanei che coltivati, di largo consumo nella terapeutica e nell’alimentazione egiziana. Frontespizio del Trinciante di Vincenzo Cervio (1622), un’opera dove si insegna l’arte di tagliare la carne. Nelle corti rinascimentali, infatti, il prestigio di principi e signori veniva sfoggiato anche attraverso l’arte di tagliare le vivande. Protagonista assoluto dei banchetti era il Trinciante che stupiva i commensali con gesti teatrali e scenografici. Il frontespizio dell’opera di Andrea Bacci, De naturali vinorum historia (1596), considerata la prima guida dei vini italiani. L’autore passa in rassegna i vini italiani più famosi del XVI secolo e i loro terroir. Una delle tavole dell’Ampelografia italiana, raffigurante il vitigno Bonarda Piemontese. L’opera fu commissionata nella seconda metà dell’800 dal Ministero d’Agricoltura e Commercio per censire tutte le uve italiane, affidando a un giovane pittore il compito di illustrarle.
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