Keith Richards, musicista e bibliofilo
Norma Alcaman Riffo
Master in Lettere
“Quando cresci, ci sono due istituzioni che ti influenzano particolarmente: la Chiesa, che appartiene a Dio, e la biblioteca, che appartiene a te. La biblioteca pubblica è enormemente egualitaria”
Nel mese di aprile 2022, uno dei gruppi rock più antichi e famosi del mondo, «The Rolling Stones», ha compiuto 60 anni. Al di là della storia ben nota di questa banda musicale, ci sono aspetti meno noti e molto interessanti. Infatti, uno dei suoi componenti, il chitarrista Keith Richards, è un appassionato di libri, che fin dalla tenera età considera elemento fondamentale nella sua vita.

Da un lato, la sua vocazione è la musica, che considera una priorità nella vita, come chitarrista, cantante o compositore: “La musica è una necessità. Dopo il cibo, l’aria, l’acqua e il riscaldamento, la musica è la prossima cosa necessaria nella vita. Semplicemente, suonare una canzone è un lusso”. Il livello di conoscenza nella sua disciplina artistica è tale che ha una collezione di 3.000 chitarre, dalle più semplici alle più sofisticate.
D’altra parte, la sua passione sono i libri. Infatti, può a buon titolo essere considerato un bibliofilo, nel senso di persona che ha un amore speciale per la lettura, le librerie e il collezionismo di edizioni antiche.
Il suo sogno: fare il bibliotecario
Keith Richards è nato il 18 dicembre 1943, durante la seconda guerra mondiale, a Datford, nel Kent, in Inghilterra. Questo evento segnò la sua infanzia e la sua famiglia, essendo figlio unico di un operaio ferito durante lo sbarco in Normandia nel 1944. Visse l’adolescenza in un contesto difficile, a causa della situazione economica del paese e della dura ricostruzione nel dopoguerra, che lo porta a rifugiarsi nei libri. Iniziò così a visitare frequentemente alcune biblioteche pubbliche, dove scoprì un mondo nuovo che si spalancava davanti ai suoi occhi. Divenne prima un grande lettore, poi compratore e collezionista di libri di musica, storia e letteratura, sia classici sia contemporanei.
Nella sua autobiografia Life, racconta di aver voluto, a un certo punto della sua vita, studiare Biblioteconomia in modo professionale, per organizzare e gestire in modo efficiente l’enorme quantità di libri di sua proprietà. Oggi, si avvale di un bibliotecario che si occupa e custodisce i suoi libri, classificati in base ai regolamenti internazionali delle biblioteche specializzate.
Keith Richards si ritiene un topo di biblioteca che, per creare un’atmosfera più accogliente e familiare nelle suite spersonalizzate degli hotel durante i lunghi tour, sparpaglia libri e chitarre nelle stanze. In questo modo può sentire tali spazi come suoi.
Da buon bibliofilo, cerca di guadagnarsi tifosi regalando libri quando la famiglia e gli amici festeggiano il loro compleanno. Analogamente, gli ospiti della sua casa nella campagna inglese rimangono sorpresi dai libri sparpagliati ovunque, che trattano temi diversi, legati principalmente alla seconda guerra mondiale e alla musica. Per quanto riguarda gli autori, sono diversi, ma si può notare la sua predilezione per Bernard Cornell e Len Deighton.



Il suo ruolo di scrittore
Oltre ad essere un grande lettore, Keith Richards scrive. Finora ha pubblicato due libri: l’autobiografia Life, pubblicata nel 2009, e Gus & Me, una favola per bambini, pubblicata nel 2014.

LINK: https://www.miusyk.com/keith-richards-presentacion-libro-memorias-nueva-york.html

LINK: https://elpais.com/elpais/2014/03/12/gente/1394653370_162555.html
VÍDEO: Keith Richards on his favorite books.
Nel caso di Keith Richards è pertinente ricordare la massima «Non giudicare un libro dalla sua copertina», perché -a prima vista- lui sembra una persona eccentrica o forse addirittura pazza, tuttavia ha alle spalle un matrimonio stabile da quasi 40 anni, ha assistito sua madre sul letto di morte e ha scritto un libro per bambini insieme a sua figlia, ispirato dai suoi nipoti. Nel contempo è considerato uno dei 100 migliori chitarristi di tutti i tempi e si colloca all’11° posto tra le rockstar per patrimonio accumulato. Come si vede, la passione per i libri non è prerogativa di una specifica tipologia di persona, perché l’amore per la lettura, coniugato a una certa sensibilità e senso estetico, consente ai libri di donarci conoscenza, intrattenimento e bellezza.
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